Nata per il bel canto e vissuta per Dio.
Scrivo questo articolo, tutto personale, in onore di mia madre, glielo devo, non so, per quale ragione lo faccio, ma ritengo che sia giusto da parte di un figlio che ha avuto tutto da lei.
Ho deciso di raccontare una storia; mia madre avrebbe voluto pubblicare la sua autobiografia, ovviamente scritta da me, ma per ristrettezze economiche non sappiamo se ci riusciremo mai a farlo, per cui anticiperò alcune cose. Il racconto qui è assai abbreviato, proprio perchè mi riservo di scriverne la biografia.
Mia mamma è nata 1932, nelle campagne del polesine, vicino a Rovigo, la sua famiglia è di stirpe nobile, la bisnonna era una principessa russa di casa Romanov, una delle sorelle maggiori frequentava i Savoia dai quali hanno ricevuto molti regali mobili e gioielli, di cui il sottoscritto ha potuto ammirare quando ero più piccolo. Le altre sorelle e fratelli rimasero tutti in famiglia, finché la secondo guerra mondiale non iniziò a creare dei problemi, fortunatamente il nonno, conosceva molto bene il tedesco, ma non ne lo fece sapere ai comandanti della Gestapo e delle SS che avevano requisito la loro enorme villa, per farne il centro operativo e banca del nord-est Italia, con questo sistema il nonno salvò la vita a moltissimi, uomini e giovani di quei luoghi; destinati altrimenti ai campi di concentramento e a lavorare nelle fabbriche tedesche in Germania, salvò molti ebrei, e anche sacerdoti, in quel periodo mia mamma aveva la passione di cantare, era nata con un dono che nessuno in famiglia aveva, fin da bambina amava ascoltare la radio, per ascoltare le opere di Beniamino Gigli, Caruso, la Toti Dal Monte, etc a quel tempo erano queste le voci conosciute, e lei che aveva una grande abilità nel imparare velocemente le cose, le metteva subito in voce, come si dice nel gergo di cantanti lirici, e per quanto fosse bimba lei cantava, così si arrampicava su un alto ciliegio e da lì sopra cantava, ovviamente i tedeschi che passavano per strada sentendo questa giovane voce, si fermavano ad ascoltare, è risaputo che il popolo tedesco è sempre stato conosciuto come grande amante di certi tipi di musica specialmente quella wagneriana, per cui probabilmente grazie anche questo fatto che risparmiarono la famiglia di mia madre ad essere deportata, in Germania. Mentre il nonno che lavorava come segretario comunale e ingegnere per la progettazione di paesi, veniva mandato in giro per il paese, la nonna a casa faceva da mangiare al paese stesso, dato che i danari e le ricchezze di famiglia non le mancavano oltretutto era anche molto brava a far da mangiare e partecipava ben volentieri ai concorsi anche nazionali di cucina, spesso portando a casa molti premi, per lei dar da mangiare ai poveri, aiutare gli ammalati, mandare calze, maglioni, sciarpe ai militari in Russia, era un dovere, ed infatti in tutti gli anni della guerra, ha sfamato e dato fondo fin all'ultimo quattrino di quanto possedevano ad un intero paese nel polesine, tanto che i tedeschi avevano stima della nonna e le dicevano spesso: "
In Cermania, non esserci nessuna donna fare le cose che fai tu, tu essere, grande donna", oltretutto da quando decisero di usare le casa come banca per rifocillare le loro truppe, la nonna badava che le varie domestiche non sottraessero danaro, perchè ve n'era talmente tanto, da riempire i saloni più grandi fino al soffitto, e ovviamente la nonna aveva capito, che le domestiche gente di povere famiglie, avrebbe fato gola tanto danaro, per cui le seguiva per evitare, anche perchè i tedeschi avevano posto dei segni per cui, il pericolo di essere ammazzati era all'ordine del giorno. Quindi da un lato, facevano credere di essere bravi, dall'altro facevano il possibile per salvare e mettere in salvo più Italiani, ebrei possibile. La nonna era una grande credente, tanto che in paese tutti la chiamavano Marietta, il suo nome non era quello, ma era un soprannome che le amiche le avevano dato perchè era devotissima alla Madre di Dio, e guai che qualcuno osasse insultare il Signore o Sua Madre che partivano legnate, si perchè per lei il rispetto del Signore era cosa sacra, per cui tutti sapevano che in casa loro parolacce non ne dovevano esistere, dai ricordi di mia madre, la nonna fu protagonista di miracoli inspiegabili, e già fin da quei tempi tutti ne avevano rispetto e chiedevano a lei preghiere per ottenere grazie. Gli anni della seconda guerra mondiale sono stati terribili, per tutti, grazie a questo uno dei figli, preso in guerra perchè militare di marina, venne portato nel campo di concentramento di Dachau, per qualche strano miracolo, venne liberato, non si sa come, la nonna diceva che lei prego tanto la Madonna che glielo rimandasse a casa, e così avvenne, quando finalmente arrivò a casa dopo aver percorso centinaia di kilometri a piedi, un giorno di primavera, vedono arrivare un fantasma, da quanto magro era, un uomo alto un metro e 80, poi gli inglesi saputo che la casa era usata come base e banca preso di mira mediante gli aerei chiamati Pippo, mitragliavano tutto quello che si muoveva, mia mamma era a casa malata con la varicella, e si ricorda come fosse ieri, il fatto che le lascio un segno indelebile nella memoria una mitragliata d'aereo che distrusse la testiera del letto, appena sopra al cuscino, e pensate all'ingenuità si coprì con il lenzuolo, pensando che quello potesse proteggerla, così poi fuggirono come sfollati verso le campagne del padovano, dove pareva che le cose fossero un po' migliori, ma la vita in quegli anni subito a ridosso della fine della guerra era difficilissima, nessuno aveva più nulla, attesero che ci fosse la prima flebile ripresa, e poi tornati nel polesine vendettero le terre di loro proprietà e comperarono a Padova una casa, molti fratelli se ne andarono chi in Toscana, chi in Francia, ognuno si sposò, prendendo strade diverse.
Con la nonna rimasero solo alcuni figli, gli anni passavano e ricordava che tra i lavori dei campi, e gli sport che tutta la famiglia amava, fare, perchè ai quei tempi era così, i figli chi poteva facevano sport, e così anche loro, mia madre cercava sempre di primeggiare con i maschi e si cimentava a chi sapeva tirare le molle, sapete quelle che ancora oggi, si usano nelle palestre per far muscoli per il torace, ebbene mia madre riusciva a tirare 6 molle, i figli maschi erano a dir poco rabbiosi, ma questo fatto gli permise di aver una capacità polmonare maggiore, infatti oggi che è anziana, ogni tanto fa la spirometria pensate che ha 7,4 litri d'aria, una cosa fuori dal normale.
Mia mamma nel frattempo fu mandata dal nonno a frequentare il Pollini istituto musicale, ma gli insegnanti rimasero a dir poco stupefatti che questa ragazzina, non avesse quasi bisogno di studiare perchè imparava subito tutto con una facilità impressionante, e per il canto non avesse nemmeno bisogno d'imparare, per quanto aveva già la voce impostata naturalmente, una musicalità straordinaria, tanto che dopo il primo anno, gli fecero fare un concorso per una Borsa di Studio che lo vinse, e venne mandata al Benedetto Marcello a Venezia, così iniziarono gli anni di studio e i primi concerti, dal rettore magnifico fino ad tutti gli insegnanti veniva tenuta in palmo di mano, perchè la definirò la più bella voce che fin a quel tempo era passata dalla loro accademia, finché un giorno mentre faceva una delle solite lezioni di canto su un aria di Wagner assai difficile per altri, ma per lei molto facile, perchè più le cose erano impegnative più le trovava semplici, fuori dall'aula vi erano dei personaggi famosi, che attratti dal canto si fermarono in ascolto, quando poi entrarono per complimentarsi mia madre, si nascose perchè era anche abbastanza timida, beh, erano Severino Gazzelloni, Martin Rubistain, Segovia, e il direttore d'orchestra Martinelli del metropolitan di Newyork, tutti gli fecero i complimenti, e Segovia gli disse non ho mai sentito una cantante lirica cantare così bene Wagner, per cui la invitarono alla fenice sul palco d'onore, nel loro concerto. Solo che mia madre non approfittò dell'interessamento, oggi giorno, chiunque avrebbe senza ombra dubbio approfittato per iniziare una carriera anche all'estero, e senza ombra di dubbio sarebbe stata per lei la cosa più bella della sua vita, ma vi erano altri progetti, poi la Rai di Venezia iniziò a registrare i suoi concerti, ne fece molti alla Fenice, e alcuni anche fuori, tanto che qualche noto critico la soprannomino la voce d'oro del secolo era un Soprano Drammatico definito angelicato.
Infatti a quel tempo dicevano che mia madre aveva la voce di un angelo per quanto potente potesse essere. Infatti tra
i soprani drammatici trovare il termine angelicato era rarissimo, era una terminologia molto vecchia per indicare un particolare tipo di soprano molto raro. Cantava con un sentimento e una passionalità impressionante, andava dal mezzosoprano fino al lirico spinto con una facilità estrema e al tempo stesso era soave e delicata, s'immedesimava in un modo impressionante, entrava così tanto nella parte che si metteva perfino a piangere, ridere, o altro per interpretare bene proprio i vari personaggi, li sentiva vivi, in se, un vero talento, capace di produrre degli infrasuoni potenti tanto che spesso si rompevano i vetri e tremavano i pavimenti in legno, aveva una voce che tranquillamente copriva l'orchestra ma di una potenza impressionante, tant'è vero che fino a pochi anni fa, quando cantava per esempio alla Basilica del Santo a Padova, così tra il pubblico, pur con tutto il coro dei cantanti lirici li copriva senza difficoltà. (io e mia sorella abbiamo cercato a Roma alla RAI le registrazioni ma non so per quale ragione non si è riuscito a trovarle, secondo noi non hanno voluto accontentarci, per qualche ragione di Copyright, strano perchè ci dissero che tutto il materiale era stato inviato alla RAI di Roma, avremo tanto avuto piacere di aver qualcosa di nostro mamma, ma cosa volete).
Quegli erano gli anni della Tebaldi-Callas, proprio in questo frangente, un basso russo che cantava a Milano le aveva prenotato un audizione per andare alla Scala, perchè tutti dicevano che non vi era miglior posto per lei, se non a Milano, se non che avviene un grave incidente alla madre, ovviamente mia madre attaccatissima a sua madre, non l'avrebbe mai lasciata sola, per cui, rimandò la cosa, sperando che la madre si rimettesse, se non che la madre viene al mancare nel 59, mia madre si trovo sola, con nulla in mano, per di più i fratelli invidiosi in maniera stratosferica non la volevano aiutare, dovette ripiegare nel trovarsi un lavoro, tutti sanno che un cantante lirico non deve far lavori faticosi altrimenti la voce ne risente, ma le necessità erano tante per cui, fu costretta, inizio un periodo grigio per quanto moltissimi continuavano a spingerla, era un tipo cocciuto perfezionista, lei doveva essere al top, per fare le cose, la mediocrità non le è mai piaciuta. Così si venne a trovare di doversi sposare, per far fronte a diverse difficoltà. Una volta persa l'occasione per andare a Milano, sfumò un po' tutto per quanto un cantante lirico abbia una voce splendida, ma se non hai soldi, o se non prendi al volo le opportunità, sei tagliato fuori, una volta molto peggio di oggi. Nel 66 si sposa e va far un viaggio in SudAfrica, a Johannesburg, dove rimarrà quasi fino al 67, in questo frangente salva la vita al padre carismatico che veniva definito il Padre di Nelson Mandela, ma si sa che il vero padre di Mandela morì molti anni prima, quell'uomo era come un padre putativo, per Mandela, fatto sta che senza saperlo mia madre salvò la vita a quell'uomo che stava per essere ucciso da un Boero, (olandese africanizzato), da allora in quella città la soprannominarono "la piccola donna più forte di leone di foresta" mi raccontò, che ogni giorno quando usciva di casa aveva 4 Africani ben piantati che la seguivano ovunque andasse pronti a intervenire se qualcuno tentasse di avvicinarla.
Però una sera il boero, tento di ucciderla per cui pensò bene di tornarsene in Italia, anche perchè era quasi il 67 e non voleva che io nascessi in Africa, ci sarebbero stati dei problemi, per riportami in Italia a quel tempo. Secondo me, se fosse rimasta li starebbe stato meglio, senza ombra di dubbio con il carattere forte e fiero che aveva poteva riuscire in qualcosa di più , ma evidentemente neppure quello era il suo posto. Ritornata in Italia le cose, si fecero serie le cose, nacqui io nel 67, e l'anno seguente mia sorella 68, abbiamo 20 mesi di differenza, mia mamma dovette ripiegare a lavorare presso l'ospedale di Padova, i medici le proposero di studiare medicina visto che era molto portata, ma mia mamma diceva voi che potete aiutatemi ad andare alla Scala, ma nessuno l'aiuto mai, e poi vi eravamo noi, per cui per alcuni anni dovette metterci in un collegio finché le cose, non si fossero sistemare, per mia mamma noi eravamo tutto, nostro padre poi poco dopo la nascita di mia sorella se ne andò sottraendo per altro a mia madre quel poco che la madre le aveva lasciato. Superato il periodo di crisi, e con sacrifici immensi, la mamma tenne lezioni di canto e musica, ma era troppo stanca, per dedicarsi anche a prepararsi per concerti, per cui rinuncio definitivamente, l'ospedale di Padova l'assorbiva completamente, sia per il lavoro che per la passione di aiutare i pazienti, dopo lavoro, era una donna instancabile, lavorava anche per gli altri spesso, mi ricordo che la pratica di marcare il cartellino oggi che tutti ne discutono, era molto praticata anche a quei tempi, credo che tutti la praticassero, tranne mia madre che si rifiutò sempre di farlo per gli altri o farselo fare, una persona troppo precisa e troppo dedita all'onesta per sporcarsi con cose del genere. I medici tutti la tenevano in grande considerazione, e all'ospedale si fece molti amici anche tra le forze dell'ordine, dopo mio padre, mise una pietra sopra anche con gli uomini, non ne voleva sapere, era rimasta scottata una volta, e le bastava. In quegli anni iniziò a occuparsi di malati di cancro, di malati di ogni tipo e genere, di aiutare famiglie e bambini poveri, di dar da magiare a chiunque gliene chiedesse aveva un cuore enorme, se poteva faceva i salti acrobatici pur di ottenere quello che voleva, e proprio in quegli anni, la gente iniziò a conoscerla per la donna dei miracoli, si all'ospedale si diceva che avesse fatto diversi miracoli, era assolutamente vero, tanta gente che il Signore portava a lei nella più totale casualità, avvenivano miracoli istantanei, improvvisi ed impressionanti, guarigioni anche di malati mentali, di cancro, e svariate altre malattie, ma così tanti da perderne il conto, conversioni, etc., ma tutto rimase nel silenzio, nell'ombra, non voleva che nessuno lo sapesse una donna estremamente umile che non dava importanza alle cose che si avevano, amava ben vestire ma sempre condegnità mai con fasto e tutto questo andò avanti, fino a pochi anni fa quando decidemmo di allontanarci da Padova, per altre ragioni, forse qui abbiamo sbagliato, perchè il Suo mondo era li dove avevamo vissuto una vita. Da ciò compresi che il Signore per quanto le avesse dato un dono meraviglioso che purtroppo nessuno di noi due suoi figli ha coltivato, io forse la voce ce l'ho ma tendo a perdere il ritmo, mia sorella ce l'aveva ma non gli piaceva a lirica, per cui, si è perso, e l'unico mio rammarico oggi che non sono riuscito a dare a mia madre qualcosa che poteva compensare quello che fu tutto il suo sacrificarsi per noi, rinunciando per noi alla sua carriera, che avrebbe tranquillamente potuto fare. Per questo ho compreso che Dio alle volte ti da doni straordinari ma per qualche ragione poi ti fa camminare per vie diverse impreviste, perchè vuole vedere se tu sei disposto a sacrificare il tuo dono per Lui. Mia mamma anche se con qualche rammarico, è contenta oggi di aver fatto tutto quello che ha fatto per gli altri, per noi. Ad oggi non c'è nulla di più importate se non la salvezza delle persone, delle loro anime, e la conversione a Cristo Dio, perchè ha capito quanto sia grande amare il prossimo, e molti perdono la loro vita, in cose di poca importanza per quanto possano farti felice, ma alle fine poi ti accorgi che non sono nulla e che tutto quello che è stata la tua vita, si è persa in una bolla di sapone. Ricordare le glorie di gioventù è bello, ma è molto più bello avere e saper di aver salvata tanta gente che ti ama e ti ricorderà per sempre, per quello che hai dato loro, che hai donato loro, che lasciar il solo ricordo di una bellissima voce, che poi nel tempo si perde, molto meglio dar amore, molto meglio aver contribuito a far felici gli altri, questo mi ha sempre detto, la verità ad ogni costo e l'umiltà sia sempre il tuo metro e io cerco di far qualcosa quel poco che posso, se riuscirò a seguire le sue orme, vorrei tanto arrivare ad incontrala di nuovo donde il Signore Dio l'ha mandata, mia madre oggi mi manca immensamente e ha lasciato dentro di me un vuoto immenso che non potrò più colmare con nulla.
Mia madre hai giovani di oggi direbbe oggi di buttarsi, di non aver paura, di non essere timidi, perchè la timidezza fa prigionieri e se hanno dei talenti di sfruttarli, perchè poi gli anni passano e se non si prende l'occasione finché si è giovani le opportunità poi sfuggono, era una donna di grandissima saggezza ma con un cuore immenso; un cantante finché è giovane deve coltivare bene le proprie capacità, ma anche deve sapersi fermare, se non ha le qualità richieste e deve sempre puntare al meglio che può pretendendo da se stesso il massimo, solo così potrà superare la concorrenza, ricordandosi però di tener alti alcuni principi, morali, etici, e di fede, senza quella non si va da nessuna parte, anche la voce più bella, senza quel misterioso Dio che te la tona, non fai nulla.
Se le cose non si fanno con passione, nulla viene bene nella vita, anche l'amore per i figli e per il prossimo deve essere fatto con passione e tanta tanta umiltà.
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